Nell'ambito di una collaborazione iniziata nel 2004,
Icma San Giorgio ha installato presso il laboratorio di Ingegneria dei Polimeri del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica "Giulio Natta" del
Politecnico di Milano una linea completa da laboratorio equipaggiata con un estrusore bivite co-rotante MCM HT 25. L’estrusore appartiene alla taglia più piccola della famiglia MCM a elevata coppia sviluppata da Icma ed è stato studiato per poter lavorare un’ampia gamma di materiali polimerici nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo portate avanti dal Politecnico e da Icma nella preparazione d i
micro- e nano-compositi caricati con particelle o fibre corte. La valorizzazione di tali materiali impone una progettazione mirata, in termini sia meccanico/impiantistici che chimici di formulazione al fine di ottenere una microstruttura ottimizzata al termine del processo di trasformazione. A questo fine è essenziale determinare le giuste correlazioni tra composizione, variabili di processo, micro e nano-struttura e proprietà finali del composito. Oltre all’impiego nella ricerca, tale macchina sarà a disposizione degli studenti del corso di laurea in Ingegneria dei Materiali e delle Nanotecnologie, per svolgere esercitazioni e tesi di laurea.
Giorgio Colombo, Consigliere Delegato di Icma, ha dichiarato: “Si tratta di un momento particolarmente significativo per la nostra azienda che consolida un’alleanza strategica con un dipartimento di grande prestigio e tradizione a livello mondiale nel settore dei materiali polimerici. È anche motivo di orgoglio vedere la tecnologia italiana, riconosciuta come tra le più avanzate in tutto il mondo, messa al servizio di un centro scientifico d’avanguardia come il Politecnico di Milano”
Il gruppo di Ingegneria dei Polimeri del Politecnico di Milano, guidato da
Andrea Pavan, è noto a livello internazionale per le ricerche sulle proprietà dei materiali polimerici in applicazioni ingegneristiche avanzate. Lo stesso Pavan ha dichiarato: ”La collaborazione con Icma San Giorgio è uno degli esempi più significativi di effettiva ed efficace interazione tra università e industria sia nella ricerca applicata a temi concreti sia nella formazione di giovani ingegneri”.